martedì 22 maggio 2012

Hannya Shingyo

Non ho ancora trascritto L'Hannya Shingyo.
Lo trovo molto bello.
Ci racconta che Siddhartha,dopo aver compreso,non ci ha detto: io ho capito e voi no.
Ci ha trasmesso la sua infinita saggezza.
In un dojo zen,dopo la sessione di zazen,nell'annebbiamento del dolore alle gambe si recita l'Hannya Shingyo.

A volte la mia superficialita', mi ha portato a dire cos'e' sta roba che cantano questi tizi?
Anche nel dojo, spesso.
Poi mi sono fermata un secondo, ed e' diventato tutto piu' chiaro... e mi sono resa conto che mai nessuno mi aveva augurato buon viaggio.

Un buon viaggio verso l'altra riva.



Benvenuto Risveglio.



Maka Hannya Haramita Shingyo
Kan ji zai bo za tsu
Gyo jin han ya ha ra mi ta
Ji sho ken go on kai ku
Do i sai ku
Yaku sha ri shi

Shiki fu i ku
Ku fu i shiki
Shiki soku ze ku
Ku soku ze shiki
Ju so gyo shiki

Yaku bu nyo ze
Sha ri shi
Ze sho ho ku so
Fu sho fu metsu
Fu ku fu jo
Fu zo fu gen

Ze ko ku chu
Mu shiki mu ju so gyo shiki
Mu gen ni bi ze shin i
Mu shiki sho ko mi soku ho
Mu gen kai nai shi mu i shiki kai
Mu mu myo yaku mu mu myo jin
Nai shi mu ro shi yaku mu ro shi jin
Mu ku shu metsu do mu chi yaku mu toku i

Mu sho toku ko bo dai sa ta e
Han ya ha ra mi ta ko
Shin mu ke ge mu ke ge ko
Mu u ku fu on ri i sai ten do mu so ku gyo ne

Han san ze sho butso e
Han ya ha ra mi ta ko
Toku a noku ta ra san myaku san bo dai
Ko chi han ya ha ra mi ta
Ze dai jin shu ze dai myo shu
Ze mu jo shu ze mu to do shu
No jo i sai ku shin jitsu fu ko
Ko setsu han ya ha ra mi ta shu
Soku setsu shu watsu

Gya tei gya tei
Ha ra gya tei
Hara so gya tei
Bo ji so wa ka

Hannya Shingyo
Oh Shariputra, la forma non è che vuoto, il vuoto non è che forma;
ciò che è forma è vuoto, ciò che è vuoto è forma;
lo stesso è per sensazione, percezione, discriminazione e coscienza.
Tutte le cose sono vuote apparizioni, Shariputra.
Non sono nate, non sono distrutte, non sono macchiate, non sono pure;
non aumentano e non decrescono.
Perciò nella vacuità non c’è forma né sensazione, né percezione, né discriminazione, né coscienza;
Non ci sono occhi né orecchi, naso, lingua, corpo, mente;
Non ci sono forma né suono, odore, gusto, tatto, oggetti;
né c’è un regno del vedere,
e così via fino ad arrivare a nessun regno della coscienza;
non vi è conoscenza, né ignoranza,
né fine della conoscenza, né fine dell’ignoranza,
e così via fino ad arrivare a né vecchiaia né morte;
né estinzione di vecchiaia e morte;
non c’è sofferenza, karma, estinzione, via;
non c’è saggezza né realizzazione.
Dal momento che non si ha nulla da conseguire, si è un bodhisattva.
Poiché ci si è interamente affidati alla prajna 

la mente non conosce ostacoli;
dal momento che la mente non conosce ostacoli
non si conosce la paura, si è oltre il pensiero illusorio,
e si raggiunge il Nirvana.
Poiché tutti i Buddha
del passato, del presente e del futuro
si affidano interamente alla prajna paramita, conseguono la suprema illuminazione.
Sappi dunque che la prajna paramita è il grande mantra,
il mantra più alto,
il mantra supremo e incomparabile,
capace di placare ogni sofferenza.
Ciò è vero.
Non è falso.
Perciò io recito il mantra della prajna paramita,
Che dice:

andate, andate, andate insieme all’altra riva, completamente sull’altra riva, benvenuto risveglio!




       

mercoledì 16 maggio 2012

Boom.


A volte penso al vento che sta soffiando su un'isola lontana da qui,come dev'essere morbida l'ala di quel gabbiano che sta per spiccare il volo. Oppure qual è la parte di cielo al buio ora che qui c'è luce,e che profumo c'è,in quell'aria che non si può respirare.
Tutto questo mi fa pensare al principio di tutto.