lunedì 12 novembre 2012

Tra il Mar di Tasmania e l'oceano pacifico
















L'aereo decolla e si abbandona l'Italia.
Attraverso la Russia si raggiungono gli Emirati Arabi, si viaggia sopra l'India, l'Indonesia, la Papua Nuova Guinea... per poi attraversare l'infinita Australia.
Dopo il Mar di Tasmania, finalmente dall'alto ci appare la Nuova Zelanda.
In aeroporto profumo di erba e vento.
E ancora in viaggio.
Le foglie della foresta si muovono e la mia testa scoppia, si lascia trasportare dalla felicità.
Arriviamo a casa. Voglio solo andare in giardino, attraverso la porta sul retro.


Vedo una piccolina, un uccello chiamato Coda di Ventaglio dai Maori. E' tranquilla a covare, ci osserva serena.
Non avevo mai visto un uccello che non scappa via appena vede un essere umano.

Arriva il tramonto e si accende il fuoco.
Anche il cielo è infuocato.
Quali sono i rumori di questa terra che ancora non conosco?
Vedo due bambini che si rincorrono spruzzandosi con la canna del giardino, sento nuovi canti degli uccelli.
Ce la farò a ricostruirmi una vita?


Dèi, fate che mia figlia sia felice.

Arriva la notte e non è più tempo di farsi domande.
E' il momento di addormentarsi, di lasciare andare tutto e aspettare che il tempo passi.

  Vi abbraccio uno ad uno, perchè avete rappresentato una parte fondamentale della mia vita che ci crediate o no, e spero di tornare il prima possibile a scrivere qui sul blog.

In fondo, ovunque, tutto è un continuo fluire.



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